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Azioni: chi ti consiglia cosa?Il timing è tutto, o quasi.
Critico Finanziario il 18/02/2012, alle 12:41 (UTC)
 Su Plus24Ore di oggi ancora un risparmiatore alle prese con i grattacapi derivanti da investimenti effettuati in azioni. Questa volta il titolo è Parmalat. Riprendo il post del 28/01, dove ribadivo le cautele che tale tipologia di investimento richiede. Il caso è assai diverso, ma se si parla di azioni...cautela e analisi, cautela e analisi, cautela e analisi. E niente fai da te.
 

Ancora sulle obbligazioni bancarie..uff....
Critico Finanziario il 18/02/2012, alle 12:38 (UTC)
 Allo sportello di una delle due grosse banche nazionali sfavilla una nuova campagna pubblicitaria che invita il risparmiatore a sottoscrivere obbligazioni emesse da lei stessa a tasso lordo del 4.3% annuo. Nulla da eccepire sull'emittente, solido istituto che ha dimostrato di essere tra i migliori nomi d'Europa sotto ogni prospettiva. Solo una cosa....è proprio il caso sottoscriverle quando un titolo di stato italiano, oltre che meno oneroso, per pari scadenza rende il medesimo tasso o anche qualcosa in più?
 

Euforia, la peggiore che ci sia.
Critico Finanziario il 10/02/2012, alle 13:57 (UTC)
 Signori, si ricomincia: sta tornando l’euforia sull’azionario. Il coro di “vendi tutto, vendi tutto, vendi tutto” sui minimi di Dicembre si è prontamente accodato al rialzo del mercato. Ora si deve comprare, dicono, siamo sui minimi, “compra, compra, compra, facili guadagni all’orizzonte”. Sicuro?Non è il mercato del pesce, fai attenzione ai consigli e a chi te li fornisce. Lo scenario è sì in parte cambiato dalla fine del 2011, ma occorre ancora molta molta prudenza. E approfondita analisi su quanto ti consigliano. Il tempo dei balocchi, delle bolle e dei facili guadagni (stile 2001 o 2007), è finito.
 

Obbligazioni bancarie non quotate. Perchè?Perchè?Perchè?
Critico Finanziario il 04/02/2012, alle 16:27 (UTC)
 Anche questa volta l'ispirazione mi è fornita da un risparmiatore che, su Plus 24Ore (edizione Sabato 4 Febbraio), è preoccupato perchè detentore di un'obbligazione non quotata che, per sua natura, non risulta prezzata ogni giorno, ogni settimana, nemmeno ogni mese, ma soltanto quando lui stesso lo richiede alla banca che la emette. Data l'opacità del pricing, nonchè spesso degli stessi strumenti in oggetto, perchè non cercare rendimenti analoghi su strumenti simili ma quotati, dunque maggiormente trasparenti sia in termini di analisi che di pricing giornaliero?
Se la banca spinge per tali obbligazioni, è evidente da quale parte sta il vantaggio, in uno scenario di asimmetria informativa altrettanto evidente.
Preferisci sempre uno strumento quotato, o se insisti per il non quotato sarebbe bene un'analisi preventiva. Chiamami se ti occorre un consiglio.
 

Azioni, chi ti consiglia cosa?
Critico Finanziario il 28/01/2012, alle 16:00 (UTC)
 Leggo su Plus24Ore (edizione Sabato 28 Gennaio) la lettera di un risparmiatore che ha investito 37.000 Euro in azioni Snia, esempio emblematico di progressivo ed inesorabile sgretolamento finanziario di una delle società storiche del panorama industriale italiano. Ricordo il banale (solo all’apparenza) ma fondamentale concetto che sta alla base dell’investimento in azioni: chi acquista un’azione diventa socio della società, accettando un ventaglio di rischi assai maggiori rispetto a quelli del creditore (i.e. sottoscrittore di obbligazioni, che sopporta solo il rischio di insolvenza della società). Tale tipologia di investimento necessita quindi di analisi approfondite e competenti: lascia perdere il fai da te, attento al preoccupante proliferare di blog/siti finanziari, infine valuta bene chi ti consiglia. Improvvisarsi analisti finanziari può essere, oltre che purtroppo diffuso, molto funesto. Chiamami se hai domande da rivolgermi.
 

Caramelle Assicurate
Critico Finanziario il 28/01/2012, alle 15:39 (UTC)
 Lo schema del portafoglio assicurativo è assai articolato ma semplice al contempo. L’assicurazione garantisce rendimenti al sottoscrittore della polizza, coprendosi da questi esborsi mediante investimento dei premi incassati in strumenti finanziari. Nel caso italiano possiamo affermare con ragionevole certezza che il portafoglio vita “modello” di un assicurazione italiana è investito al 60% in titoli di Stato, al 30% in corporate bond, al 10% in azioni/altre asset class. Tale portafoglio garantisce all’assicurazione un rendimento medio anche superiore al 5% annuo. A te, caro sottoscrittore, generalmente ne retrocede il 4% lordo, perchè l'assicurazione non fa beneficienza ma il proprio interesse. Non ti piace proprio quell’1% perso per strada? Il modo per recuperarlo è semplice: basta comperare le stesse caramelle contenute nella polizza, ma senza la “confezione”. Che serve poco e costa parecchio, quasi l’1%. O mi sbaglio?
 

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